L’Assemblea Ordinaria dei Soci si terrà a marzo!


Il Consiglio Direttivo della Associazione Italiana della Viola ha deliberato di posticipare di un mese l’importante Assemblea Ordinaria di quest’anno così da avere il tempo necessario per organizzarne i molteplici aspetti.
 

Informazioni dettagliate saranno disponibili a breve.

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Elezione del Consiglio Direttivo della Associazione Italiana della Viola 2021-2023

La votazione per l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo della Associazione Italiana della Viola avrà luogo nel corso della Assemblea dei Soci che si terrà per via telematica il 4 febbraio 2021.

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Al voto saranno ammessi tutti i soci maggiorenni in regola con l’iscrizione all’Associazione per il 2021.

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Informazioni per rinnovare l’iscrizione sono disponibili cliccando qui.

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Possono candidarsi tutti i Soci maggiorenni in regola con l’iscrizione all’Associazione per il 2021.

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Informazioni su come proporre la propria candidatura verranno inviate ai Soci e pubblicate qui nei prossimi giorni.

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Convocazione della Assemblea Ordinaria dei Soci il 4 febbraio 2021

È indetta l’Assemblea Ordinaria dei Soci della Associazione Italiana della Viola in via telematica per giovedì 4 febbraio in prima convocazione alle 9,00 e in seconda convocazione alle 9,30.

Ordine del Giorno:

  • lettura del verbale dell’Assemblea precedente
  • comunicazioni del Presidente
  • relazione finanziaria e approvazione del bilancio consuntivo 2019
  • discussione e approvazione modifiche al Regolamento
  • elezione del nuovo Consiglio Direttivo
  • discussione e approvazione del nuovo Statuto

Per poter partecipare è necessario essere in regola con l’iscrizione e col pagamento della quota sociale del 2021.  Informazioni su come iscriversi a questo link: https://associazioneitalianadellaviola.com/per-aderire/

In questa importantissima assemblea verranno gettate le basi per il lavoro della Associazione nel prossimo triennio. Partecipiamo numerosi!

A presto,
Il Consiglio Direttivo della Associazione Italiana della Viola

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Commenti al ViolaFest Virtuale nell’anno della pandemia

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Bruno Giuranna: prima puntata, Capriccio 1

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Il mio plauso all’Associazione Italiana della Viola per l’iniziativa di pubblicare in esecuzioni dal vivo i Capricci op. 41 del grande Bartolomeo Campagnoli! 

Bruno Giuranna

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Ettore Causa: settima puntata, Capriccio 41

Era dai tempi dei miei studi al conservatorio di Napoli che non eseguivo i capricci di Campagnoli, risuonarli mi ha davvero portato indietro nel tempo! La musica ha questa incredibile capacità di farti rivivere certe sensazione anche dopo tutti cosi tanti anni. Far parte di questo progetto, non solo mi ha dato enorme piacere ma mi ha fatto riscoprire l’enorme importanza didattica che i capricci di Campagnoli offrono a noi tutti. Ringrazio Dorotea per questa stupenda iniziativa che sopratutto in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo aiuta  intere generazioni di violisti a mantenersi vivi.

Ettore Causa

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Simona Ruisi: seconda puntata, Capriccio 7

È stato per me un privilegio prendere parte a questo progetto a fianco di solisti internazionali e prime parti di orchestre. 

Ho ristudiato volentieri un capriccio di Campagnoli cercando di mettere in luce altri aspetti rispetto a quelli puramente tecnici. Da studente mi sono preoccupata troppo spesso di suonare solamente le note, invece anche uno studio può diventare un brano da concerto! Di certo sapere che sarebbe diventato un riferimento per i violisti di domani non ha portato meno stress, ma mi ha spinto a fare il meglio.

Simona Ruisi

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Simonide Braconi: settima puntata, Capriccio 40

I 41 Capricci di Bartolomeo Campagnoli? Uno di quegli spartiti da tenere sempre sul leggio (aggiungerei insieme alle Suites di Bach e a gli studi del Kreutzer…). Uno dei migliori metodi per approfondire e migliorare la tecnica VIOLISTICA, che comunque differisce da quella violinistica; tenuta, cavata, fraseggio, distribuzione, colpi d’arco… il tutto condito con eleganza e fantasia e un pizzico di buonumore… insomma un MUST per ogni violista sia in fase di studio che in carriera!

Simonide Braconi

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Paolo Messa: terza puntata, Capriccio 12

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Luca Sanzò: sesta puntata, Capriccio 32

E’ evidente che per ogni violista che si rispetti i capricci di Bartolomeo Campagnoli hanno un valore particolare, ricordo che quando c’era il vecchio ordinamento erano i primi studi originali per viola che si facevano nel percorso scolastico, rappresentando per questa ragione il passaggio di un confine attraverso il quale venivamo tutti accompagnati dal buon Bartolomeo.

Per me in particolare i suoi capricci hanno rappresentato anche un punto di svolta didattico, avendone io curato un’edizione per Ricordi.

Mai avrei pensato, però, di far parte di questa kermesse di 41 violisti (compresi alcuni miei bravissimi allievi dei quali sono più che orgoglioso), questo evento è stato ottima palestra di confronto e conoscenza tra di noi, con un grande senso di rispetto ed appartenenza.

Grazie all’AIV, grazie agli altri 40 violisti, ma soprattutto grazie a Bartolomeo Campagnoli, che in fondo non avrebbe mai immaginato che molto tempo dopo sarebbe esistita una rete attraverso la quale i suoi capricci si sarebbero potuti ascoltare in tutto il mondo.

Luca Sanzò

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Bruno Boano: quinta puntata, Capriccio 24

Questa notte ho fatto un bellissimo sogno… mi trovavo in un posto meraviglioso con una natura incontaminata che si chiamava “MUSICA” con ben altri 40 tra Violiste e Violisti. Un gruppo di eccezionale valore artistico sembrava proprio una “SCAMPAGNOLATA”!

Riabbracciavo il mio grande maestro al quale ovviamente era stato assegnato il numero 1, rivedevo tanti compagni di studi, di concerti, di tante emozionanti esperienze umane vissute insieme, ascoltavo giovani di grande talento con un luminosissimo futuro davanti.

Improvvisamente mi sveglio e realizzo che purtroppo era solo un sogno.

Dimenticavo…sulla fiancata del bus che ci riconduceva a casa era scritto:

ASSOCIAZIONE ITALIANA DELLA VIOLA

Bruno Boano

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Andrea Maini: seconda puntata, Capriccio 9

Dal pesante Metodo rivestito con la carta blu, quello del mio primo saggio, sono passati tanti anni.

Un caro amico Campagnoli, come un vicino di casa che potevo cercare col citofono. Poi si è trasferito al nord, l’è andè in sproch diciamo dalle nostre parti, per cercare lavoro.

Non c’era ancora Whatsapp, così ogni giorno mi ha fatto compagnia con i suoi Divertimenti, Fughe e Capricci

Da sempre mi fa sentire parte di un gruppo straordinario e mi rende fiducioso in un futuro migliore.

Andrea Maini

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Gianfranco Borrelli, sesta puntata: Capriccio 30

Iniziative come questa ci fanno ricordare che noi strumentisti siamo i custodi attivi di un patrimonio di conoscenze ed espressioni musicali del passato che sono insieme parte e fondamento della nostra più generale identità culturale e simbolica. Ascoltando di seguito questi Capricci, caposaldo della letteratura violistica, eseguiti da violisti italiani di nascita o di adozione, è possibile scorgere un denominatore comune, anche nella varietà delle interpretazioni; ed è importante seguire quel filo invisibile che passa anche tra le diverse generazioni di violisti, un filo che neanche una pandemia riesce a spezzare. Brava AIV !!!

Gianfranco Borrelli

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Giancarlo di Vacri: seconda puntata, Capriccio 6

I Capricci di Campagnoli, con me da sempre.

Giancarlo di Vacri

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Gabriele Croci: seconda puntata, Capriccio 8

Sono stato onorato di aver fatto parte di questa incisione dei Capricci di Campagnoli che, oltre ad essere un valido strumento per gli studenti, è una testimonianza dell’alto valore della scuola violistica italiana.

Gabriele Croci

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Gianluca Saggini: prima puntata, Capriccio 3

Vorrei ringraziare l’Associazione Italiana della Viola, e in particolar modo Dorotea per la grande energia positiva che mette sempre in tutto ciò che fa, che a quanto pare è contagiosa a tal punto da convincermi a partecipare a questo raduno virtuale. Inizialmente scettico, sono molto contento di aver contribuito con un Capriccio del Campagnoli.
Felice di far parte di questa bellissima ed eterogenea comunità.

Gianluca Saggini

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Carmelo Giallombardo: prima puntata, Capriccio 4

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Benedetta Bucci: quinta puntata, Capriccio 25

Ringrazio di cuore Dorotea e tutta l’Associazione italiana della Viola per avermi reso partecipare a questo bellissimo progetto su Campagnoli. Mi sono molto divertita nel ristudiare un capriccio che avevo suonato anni fa durante il mio percorso in conservatorio . Ho sempre considerato questi  capricci utilissimi dal punto di vista strumentale e tecnico ma grazie anche a questa iniziativa ho avuto modo di riscoprirli ancora di più  dal punto di vista interpretativo e musicale. È stato davvero molto  interessante per me ascoltare i miei colleghi e le scelte da loro fatte esecuzione dopo esecuzione e mi è venuta voglia di ristudiarli tutti!

Benedetta Bucci

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Matteo Rocchi: quinta puntata, Capriccio 27

Gentilissimi vi ringrazio molto per questa stimolante opportunità, alla prossima! 

Matteo Rocchi

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Daniel Palmizio: quarta puntata, Capriccio 18

Davvero bello dare un’importanza musicale ai capricci di Campagnoli, il che può essere valorizzato al massimo con esecuzioni in pubblico. E non c’è piattaforma migliore che insieme ai violisti dell’associazione Italiana della Viola!

Daniel Palmizio

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Martina Santarone: quarta puntata, Capriccio 19

Quando mi è stato chiesto di registrare il 19 di Campagnoli, ho sorriso. “Proprio lui”. In effetti, con il 19 avevo un conto in sospeso. Per me è un numero che ha una storia e mi riporta ad un episodio successo qualche anno fa, quando lo portai a lezione. Lo suonai tutto e finii con questo “do vuoto”, fiera di aver ricordato tutte le tonalità delle scale e degli arpeggi. Il Maestro, impietrito, si girò verso la classe dicendo “che nessuno porti più questo studio a lezione”. In effetti, tra tutti, non era di certo il più interessante musicalmente, e dal punto di vista di divisione dell’arco o altro c’era ben poco. E così quel giorno credetti finita la mia esperienza con il 19. Quando quest’estate mi è stato chiesto di registrare proprio Lui, ho pensato fosse uno scherzo del destino. Forte del ricordo vivido di quella lezione (talvolta dire poco, dice già molto), ho deciso di dover tirare fuori tutto quello che potevo. Così ho iniziato a cercare un carattere per ogni tonalità, dei punti di tensione e di rilassamento, di differenziare bene i colpi d’arco. E, in fondo, ho saldato il mio conto con il 19.

Martina Santarone

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Danusha Waskiewicz: prima puntata, Capriccio 5

È stata una bella sfida registrare un studio di Campagnoli. Io non li avevo mai studiati, ma devo dire che è stata una vera scoperta. Sono bellissimi e difficili. Ascoltare anche tuttti gli altri mi ha dato tanti stimoli e tante idee. La diversità degli aspetti musicale e tecnico delle composizioni di Campagnoli fa vedere il suo talento e la sua ricerca. Grazie per avermi dato la possibilità di conoscerlo.

Danusha Waskiewicz

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Elisa Ragli: terza puntata, Capriccio 13

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Carlotta Libonati: quarta puntata, Capriccio 20

In un periodo duro come questo abbiamo, di nuovo, confermato che la musica unisce sempre, e mi ritengo fortunata perché, grazie allo studio ed esecuzione dei capricci di uno dei più grandi scogli per il percorso formativo di noi violisti, mi sono ritrovata a suonare virtualmente a fianco di grandi professionisti e maestri. Grandi violisti di oggi, insieme a me ed altri che saremo i violisti di domani.

Carlotta Libonati

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Luca Ranieri (Perugia): quinta puntata, Capriccio 33

Ringrazio Dorotea e tutti per la piacevolissima occasione.
È bello sentirsi parte di una comune dimensione umana e artistica.
Auspico che questa esperienza possa ripetersi!
Un caro saluto e a presto

Luca Ranieri (Perugia)

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Alessio Toro: terza puntata, Capriccio 15

I 41 capricci per viola sola di Bartolomeo Campagnoli sono stati fondamentali nella mia crescita strumentale oltre che per avermi dato la possibilità di approfondire molti aspetti della tecnica anche per aver contribuito a sviluppare il suono peculiare che ogni violista ha in mente. Sono stato molto felice di partecipare a questa splendida iniziativa che mi ha permesso di ascoltare violisti di tutte le generazioni. Ho avuto modo di rivedere alcuni amici di vecchia data, scoprire nuovi giovani professionisti e riascoltare colonne portanti della comunità violistica e tutto questo ha certamente trasmesso un senso profondo di unione, rispetto ed appartenenza. Ringrazio l’Associazione Italiana della Viola per aver organizzato tutto questo in un periodo storico cosi complesso e incerto per la musica.

Alessio Toro

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Roberto Molinelli: quarta puntata, Capriccio 21

Ci tengo a ringraziare l’Associazione A.I.V. e Dorotea in particolare, per questa bella e utile idea, che ci ha fatto sentire tutti un pò più vicini, in questo funesto 2020. La parola “affiatamento”, così legata alla musica, che esprime la capacità di un gruppo di suonare quasi respirando tutti insieme, con grande condivisione reciproca di idee e di proposte musicali tutte direzionalmente volte al massimo risultato finale, sembra oggi essere dimenticata e, anche lei, “imbavagliata” da una mascherina che la costringe ad un poco affiatato distanziamento. Grazie all’A.I.V., questa iniziativa ci ha fatti sentire nuovamente tutti affiatati in una grande comunità di violisti, quasi da farci rimpiangere che il nostro mitico Bartolomeo ne abbia scritti solo 41 di Capricci! Grazie a Dorotea, grazie a tutti, evviva la Viola!

Roberto Molinelli

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Giovanni Pasini: quinta puntata, Capriccio 28

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Giuseppe Russo Rossi: quinta puntata, Capriccio 29

Questa riscoperta del Campagnoli è capitata in un periodo favorevole ai cambiamenti, per me. Intanto, avendo risposto tardi alla chiamata, non avevo molta possibilità di scelta, dunque il capriccio numero 29, su cui ho lavorato, non l’avevo mai eseguito prima (e confesso che nemmeno lo conoscevo). Contemporaneamente, la cosa è coincisa con un interessamento, da parte mia, ai trattati di Galeazzi e Geminiani, e quindi, visto anche lo scopo principale dell’operazione (ossia destinare il video finito agli studenti del conservatorio, motivo didattico e altruistico che ho particolarmente apprezzato anche per i significati sociali di questa pandemia, mi è sembrata una bellissima idea quella di “riunire le forze” e partecipare con altri musicisti a qualcosa di utile e ideologico) e visto che, in effetti, un’esecuzione abbastanza accademica di questo capriccio è già presente su YouTube, ho pensato sarebbe stato più stimolante fornire un esempio di “creatività” per esortare i ragazzi ad avere una conoscenza più approfondita, visto che creatività e senso critico si sviluppano proprio attraverso l’audacia dello studio (nel mio caso è stato di quei trattati classici per in quali nutrivo un’attraente curiosità e che hanno fornito guizzi d’ingegno niente male – e anche molto moderni, vista l’epoca passata in cui sono stati scritti). In più, tutto ciò avrebbe (e ha) anche costituito un’ulteriore conoscenza per me stesso. Quindi, guardare il capriccio sotto più prospettive mi ha aiutato a incanalare stile e immaginazione verso qualcosa di ragionato ma anche nuovo. Per quanto riguardo lo studio tecnico: ti dirò, mi ha anche appassionato la concatenazione di scale, perché è stata una maniera per prendere consapevolezza su quanto Casals e Dorothy Delay affermavano, quando dicevano che le scale vanno studiate col senso musicale dell’armonia e della tensione degli intervalli che si concatenano uno dentro l’altro, rendendo musica anche le cose tecniche. Quindi molte grazie per avermi dato quest’opportunità di “open mind”! Non ultimo l’elemento familiare, forse per me quello più importante: ho studiato il capriccio a Bari, a casa dei miei genitori durante le vacanze estive. Alternando mare e musica, e sentendomi studiare, mio padre si è accorto della conclusione sospesa sulla dominante. Certo, so anche io che la prassi generale di Campagnoli, nei capricci, è quella di risolvere la tonalità sullo studio successivo, ma non dovendo eseguire il capriccio numero 30, chiaramente la cosa lasciava interdetti i miei ascoltatori casalinghi. Dunque mio padre ha suggerito: “ma perché non esegui una cadenza conclusiva?” e si è messo a fischiettarne uno di suo ingegno. Personalmente ho molto gradito che papà, dopo molti anni di stasi, trovasse uno sprone nella musica (lui è stato un cantante, e ha anche cantato al Maggio Musicale Fiorentino nel periodo in cui c’era Riccardo Muti) e mi ha fatto anche piacere che la cosa unisse me, suo figlio. Quindi l’ho subito trascritta ad orecchio ed inserita nell’esecuzione.

Giuseppe Russo Rossi

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Chiara Morandi: terza puntata, Capriccio 16

Quando Dorotea Vismara mi chiese di registrare il Capriccio n. 16 di Campagnoli, mi disse che era un po’ scomodo.
Lì per lì non ci feci caso ma in realtà scoprii che non lo avevo mai studiato e che la scomodità di cui parlava Dorotea era fondata!…
In effetti dal punto di vista tecnico è un capriccio che presenta diverse difficoltà, soprattutto per il posizionamento delle dita ad accordi, in una tonalità (mi magg.) che prevede delle scomode estensioni sulla viola.
Il consiglio che mi sento di dare a chiunque si appresti allo studio di questo capriccio di Campagnoli, è ovviamente di studiare prima di tutto ogni arpeggio ad accordo in triple corde, inizialmente suonando gli accordi tutti in giù (con grande attenzione all’intonazione); questo perché le dita si abituino a muoversi “a grappolo” in velocità.
Di fatto se riusciamo a mantenere più giù possibile le dita, anche la viola risuona maggiormente.
Premesso il fatto che i tricordi si suddividano più morbidamente in due bicordi onde evitare il suono troppo rigido, successivamente eseguire con arcate su e giù i vari accordi cercando di collegare al meglio possibile il bicordo superiore con quello grave dell’accordo successivo, facendo attenzione che il suono rimanga il più possibile morbido.
Altro esercizio è quello di suonare 2 volte ogni accordo, sempre suddiviso in due bicordi, ma una volta verso l’alto e il secondo al rovescio. In questo caso l’attenzione sarà maggiormente focalizzata sul collegamento sul cambio dei bicordi inferiori.

L’altra difficoltà di questo capriccio è rappresentata dai giri di corda che vanno ovviamente eseguiti con l’arco perfettamente in tempo.
A questo proposito bisogna fare attenzione che anche quando si studia più lentamente, non si effettuino i giri di corda per mezzo di scatti col braccio destro bensì con linee perfettamente curve.
Dobbiamo pensare come se avessimo un pennarello in mano e non dobbiamo tracciare un poligono bensì un cerchio o un 8 a seconda delle arcate indicate dal compositore.
Non mi resta che augurarvi buono studio!

Ringrazio Dorotea per l’invito a partecipare a questa edizione un po’ particolare del Viola Fest ma non meno interessante e coinvolgente.
Un saluto a tutti i violisti!

Chiara Morandi

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Il Violafest virtuale è stato utile dal punto di vista didattico, per arricchire sempre di più le conoscenze musicali, e sviluppare maggiormente l’interesse nella viola, abituando soprattutto l’orecchio all’ascolto, fino ad arrivare alla ricerca di un buono e approfondito studio quotidiano.

Mariachiara Spezzano

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Questa formula di ViolaFest, anche se dovuta a ragioni di forza maggiore, l’ho trovata molto bella. I capricci di Campagnoli (così tanti brani per sola viola!), sono stati una scoperta per me, e li ho trovati davvero gradevoli.
È stato molto stimolante poter ascoltare e guardare da vicino, sia pure su uno schermo, tanti bravi musicisti. È stato anche molto istruttivo vedere le diverse espressività, le diverse posture, i diversi modi di tenere l’archetto, le espressioni dei visi, insomma è stato davvero un ViolaFest inconsueto e molto interessante.

Donatella Degani

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Buonasera , nobili araldi della viola. Da profana ho ascoltato per la prima volta Campagnoli, scoprendo, oltre al pregio dell’ artista, il vellutato tessuto timbrico di questo misterioso strumento dall’ estensione ermafrodita. L’iniziativa del festival on line è stata preziosa occasione per un reciproco dono: per me, le carezze del suo magico suono, e per i musicisti la possibilità di “emozionar cantando” fuori dalla torre dorata, anche una comune uditrice. Ringrazio in particolare i maestri Vismara, di Vacri, Maini, Zanobini, Morandi, Ulijona. Nei tratti meditativi, così come nelle seduzioni virtuosistiche, la sottile e potente energia dello strumento mi ha reso il gioioso respiro di un cerchio sonoro in cui poter ammirare l’incanto dei corpi danzanti dei suoi interpreti.

Stefania Chirico

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Il progetto Campagnoli, che ha accompagnato l’intero svolgimento del ViolaFest 2020 nonostante la crisi pandemica, è stata una bellissima iniziativa. Con la video-registrazione di ogni capriccio, ho avuto l’opportunità di chiarire e capire alcuni aspetti tecnici presenti in questa bellissima musica, per esempio su come fare un buon passaggio di posizione, su come suonare i bicordi e anche come gestire musicalmente un frammento di musica che risulta difficile tecnicamente.

Luigi Ripoli

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ViolaFest Virtuale nell’anno della pandemia: i Capricci di Campagnoli 35-41

Bartolomeo Campagnoli (1751-1827)

Capricci per viola sola op.22 (1815)

settima puntata: Capricci 35-41

premiere: sabato 17 ottobre ore 19,15

Alessandro Prandi, Giovanni Menna, Claudio Andriani, Maurizio Lomartire, Iakov Zats, Simonide Braconi, Ettore Causa

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35. Allegretto scherzando

Alessandro Prandi

Alessandro Prandi, giovanissimo è stato ammesso al Conservatorio di Mantova dove a diciassette anni si è diplomato in pianoforte con votazione dieci e lode. Ha seguito masterclass di pianoforte con Cristiano Burato, Mikhail Voskresensky e studiato il violino con Sonig Tchakerian, Dmitri Chichlov, Osvaldo Scilla, Iakov Zats, oltre ad aver frequentato masterclass con Oleksandr Semchuk, Maurizio Sciarretta e Klaidi Sahatci.

Dopo aver conseguito al Conservatorio della sua città il diploma di biennio di violino con votazione 110 e lode, ha intrapreso il biennio di viola con il M° Davide Zaltron al Conservatorio di Vicenza e nel 2018 si è laureato con 110, lode e menzione speciale. Numerose le masterclass di viola effettuate con docenti come Simone Briatore, Ula Ulijona, Iakov Zats e Yuval Gotlibovich. Con quest’ultimo continua gli studi, iscrivendosi nello stesso anno al Master of Arts in Music Performance in viola presso il Conservatorio della Svizzera italiana a Lugano. L’iter accademico è stato arricchito anche da studi di composizione e di direzione d’orchestra (Ennio Nicotra, Giancarlo Andretta, Gabrio Taglietti).

Nel 2019 gli è stata assegnata un’importante borsa di studio dalla Lyra Foundation ed è stato ammesso all’Accademia Stauffer di Cremona nella classe del Maestro Bruno Giuranna. Svolge attività concertistica nella duplice veste di pianista e strumentista ad arco da solista, in orchestra e in formazioni cameristiche collaborando con musicisti come Alessandro Moccia, Danusha Waskiewicz, Massimo Quarta, Les Vents Français e Gary Levinson.

Recentemente è stato inviato a partecipare alla tournée primaverile della Mahler Jugend Orchestra ”Mahler 8”. Nell’agosto 2020 ha frequentato la masterclass della prestigiosa Accademia Chigiana di Siena nella classe del M°Bruno Giuranna ottenendo il Diploma di Merito.

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36. Moderato assai

Giovanni Menna, diplomatosi a Perugia all’età di 18 anni con il massimo dei voti e la lode, si è in seguito perfezionato sotto la guida del M°Lorenzo Corti ed ha effettuato masterclasses con Hatto Beyerle, Danilo Rossi, Jean Sulem, Yuri Bashmet e Bruno Giuranna.

Dal 2007 al 2012 è stato allievo del Prof. Hartmut Rohde presso la Universität der Künste di Berlino, studiando inoltre quartetto e musica da camera con i membri dell’Artemis Quartett; in seguito ha ottenuto il Master presso la Musikhochschule “Hanns Eisler” sotto la guida di Tabea Zimmermann.

E’ risultato vincitore del premio “L. Castellani” quale miglior diplomato del Conservatorio di Perugia dell’anno 2006 e del premio “Leandro Roscini” dell’associazione Amici della Musica di Perugia. Nel 2006 è stato premiato come vincitore assoluto della rassegna “M.Benvenuti” di Vittorio Veneto. In qualità di solista e camerista ha suonato anche al festival di Schleswig-Holstein, nella Filarmonica di Berlino, al Lingotto Festival, e nella Herkulessaal di Monaco di Baviera.

In qualità di didatta è attivo come mentore presso l´Orchestra Giovanile Tedesca, l`Orchestra del Festival vbw del Festival delle Nazioni, e la Hyogo Performing Arts Centre Orchestra.

Dal 2007 al 2009 è stato membro effettivo delle orchestre giovanili “Gustav Mahler Jugendorchester” e “European Union Youth Orchestra”; nel 2010 è stato accademista della Deutsche Symphonie-Orchester di Berlino, e dal 2011 al 2013 dell’Accademia Karajan dei Berliner Philharmoniker.

È stato inoltre regolarmente ospite dei Berliner Philharmoniker, dell’Orchestra Nazionale di S.Cecilia, dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, della Filarmonica della Scala, e dell’Orchestra della Radio di Francoforte

Dal 2014 è membro dell’Orchestra della Radio della Baviera.

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37. Vivace

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Claudio Andriani, diplomato in violino, viola e violino barocco con il massimo dei voti, si è perfezionato con il M. B. Giuranna e D. Schwartzberg, e ha conseguito il diploma di concertismo in viola presso la Hochschule di Basilea e in musica da camera presso la Hochschule di Lipsia.

Dal 1988 svolge un’intensa attività concertistica, che lo ha visto protagonista, tra l’Italia e l’estero, in numerosissimi concerti nel ruolo sia di violinista sia di violista: in qualità di solista, di primo violino solo in gruppi da camera e di prima viola in orchestra e gruppi da camera.

Dal 1997 inizia la sua attività nell’ambito della musica antica, collaborando in qualità di primo violino solista, all’attività dell’ensemble di musica antica Accademia dei Solinghi e Festa Rustica, e ha fondato, insieme al fratello Alessandro, l’Ensemble Italico Splendore. Dal 2009 collabora, in qualità di prima viola, con l’Orchestra G. Verdi di Milano per la programmazione LaVerdi Barocca, con la quale si è esibito anche da solista con violino, viola e viola d’ amore.

Nel marzo del 2012 è stato invitato dalla Finnish Viola Society per suonare da solista in Kouvola (Finlandia) un concerto per Viola ed Orchestra scritto dal compositore H. Puukko appositamente per l’occasione. Nell’ambito della musica da camera ha collaborato, come violista, con il Sestetto L. Boccherini, con il quale si è esibito in Italia per le più importanti associazioni musicali, e collabora con l’Ensemble di musica contemporanea “Antidogma Musica”.

Dal 2013 collabora, in qualità di violinista, all’attività del Trio Chenier, trio violino, violoncello e pianoforte.

Ha inciso per Sony Deutsche Harmonia Mundi, Amadeus, Dynamic, Bayer Records di Bietingheim (Germania), Casa Discografica Camerata Tokio (Giappone) al fianco del grande M° Karl Leister e per la Casa Discografica Art&Co Contemporaneamente, Gallo (Svizzera) e Urania.

Nel 2010, si è occupato della trascrizione e revisione del “Divertimento Sonata” per violino, violoncello e pianoforte RE 50989, Rugginenti Editore Milano, di Antonio Andriani, originariamente scritto per fiati e pianoforte.

È docente di violino presso il Conservatorio di Matera e di violino, viola e musica d’insieme per archi presso il Civico Liceo Musicale R. Malipiero di Varese.

Suona una viola A. Morano, Torino 1963.

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38. Allegro assai

Morris

Maurizio Lomartire è attivo come didatta, strumentista, direttore d’orchestra e compositore. Nato a Taranto, intraprende gli studi musicali nella sua città. Prosegue lo studio della viola con W.Janssen a Cremona dove frequenta anche la Scuola di Paleografia e Filologia Musicale. Nel 1987 consegue la laurea in musicologia e nel 1988 il diploma di viola al Conservatorio di Pesaro sotto la guida di K. Stockmialek. Frequenta i corsi di quartetto di P.Farulli presso la Scuola di Fiesole e l’Accademia Chigiana di Siena. Nel 1989 vince i concorsi del Teatro Regio di Torino e del Teatro S. Carlo di Napoli. Intrapresa un’intensa attività solistica e cameristica, si dedica poi allo studio della direzione d’orchestra sotto la guida di P.Bellugi, J.Kalmar e J.Panula.

Svolge attività concertistica in Italia e all’estero, collaborando con importanti artisti tra cui P.Amoyal, V.Mariozzi, R.Marrone, F.Maggio Ormezowski, L.Maio, L.Morales, S.Verzari, E.Ceysson, G.Apap, L.Bacalov, J.Horsley, i Virtuosi Italiani.

Nel 1995 è tra i fondatori del ”Collegium Musicum” di Bari con cui si è esibito regolarmente anche in qualità di solista. Dal 1997 al 2008 è Direttore musicale dell’Orchestra Ico della Magna Grecia di Taranto per la quale cura da diversi anni la rassegna cameristica Stili a confronto. Ha diretto l’Orchestra degli Incontri Europei a Bergamo, l’Orchestra dello Stato del Messico, l’Orchestra di Stato Klassica di San Pietroburgo, l’Orchestra Filarmonica di Poznan. Ha diretto inoltre prime esecuzioni di opere di L. Ferrero, R. Saracino, G. Tamborrino e A. Garcia Abril.

Vincitore del concorso nazionale a cattedra, è docente di viola presso il Conservatorio di Bari.

Attivo nella composizione, ha ottenuto ampio consenso con opere sinfoniche (tra cui Etra’s tears, pubblicata in cd con l’Orchestra della Magna Grecia diretta da Luigi Piovano) e cameristiche (fra le recenti, Memento audire, Il piccolo chimico, Pinocchio).

Musicista eclettico, esordisce nel jazz con il cd Side C pubblicato nel 2014.

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39. Larghetto

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“Assoluta padronanza dello strumento, profondissima conoscenza della musica e gusto impeccabile” Vladimir Jurowski, direttore d’orchestra

“Le sue esecuzioni, tecnicamente e musicalmente sono di altissimo livello. Ha la stupenda capacità di tirare fuori dallo strumento un suono divinamente caldo e bello” Alun Francis, direttore d’orchestra

Iakov Zats è Nato a Mosca. Frequenta l’Istituto per bambini prodigio del Conservatorio di Mosca, dove si laurea e successivamente consegue il dottorato in quartetto.

Nel 1990 inizia la carriera concertistica occupando un posto di rilievo nel panorama musicale internazionale. Negli anni successivi collabora come prima viola con alcuni dei più noti direttori della tradizione musicale europea, tra cui R. Muti, G. Prêtre, C. M. Giulini, e con orchestre, quali I Solisti di Mosca, Fondazione Arena di Verona, l’Orchestra Toscanini di Parma. Nel 2000 C. Abbado lo invita a prendere parte alla Mahler Chamber Orchestra. Nel 2011 partecipa a due tournée europee come principal viola di London Philharmonic Orchestra, diretta da V. Jurowski. Dal 2008 al 2020 è prima viola della Fondazione Arena di Verona.

In Italia è ospite abituale di stagioni concertistiche esibendosi come solista con le orchestre quali Cantelli di Milano, Sinfonica Siciliana di Palermo, Fondazione Arena di Verona sotto la direzione di L. Shambadal, J. Webb, G. d’Espinosa ed altri.

Nella veste di divulgatore rivisita la Sonata op.28 di Ysaye, curando la prima edizione per viola sola, pubblicata da White Prince Edition. Questa Sonata diventa a pieno diritto uno dei pezzi di più alto virtuosismo nel repertorio violistico. Per la stessa casa editrice, cura la versione per viola e pianoforte delle Drei Romanzen di Schumann op.94, presentata al Kingsplace di Londra.

Docente di Viola presso il Conservatorio di Piacenza, viene invitato a tenere masterclass in Italia, Spagna, Repubblica Ceca, Croazia. Dal 2018 è direttore d’orchestra dell’Università degli studi di Milano – Bicocca.

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40. Vivace assai

Braconi al Musikverein

Simonide Braconi, prima viola del Teatro alla Scala, ha compiuto i suoi studi musicali sotto la guida di Giuranna, Bashmet e Kashkashian, diplomandosi con lode e menzione d’ onore presso il Conservatorio di Roma, Freiburg (Germania) e Accademia Chigiana di Siena.

Premiato in diversi concorsi solistici internazionali (“L. Tertis” , Colonia, ecc.), nel 1994 è stato prescelto dal Maestro R. Muti come Prima viola nell’ orchestra del Teatro alla Scala. E’ stato inoltre invitato a suonare con i Berliner Philarmoniker.

Ha inciso per importanti etichette discografiche e sempre come solista ha collaborato con direttori del calibro di W. Sawallich e R. Muti. Insieme alle altre prime parti dell’orchestra ha costituito il Quartetto d’ archi della Scala.

Membro di giurie in diversi concorsi internazionali , è invitato a tenere corsi presso importanti istituzioni.

E’ docente presso la Milano Music Master.

È anche solista di viola d’amore e come compositore ha pubblicato diversi lavori per Sonzogno e MAP. Diverse sue composizioni sono state eseguite in prima assoluta al teatro alla Scala e alla Philarmonie di Berlino.

Suona una viola Giovanni Gagliano (1800) della Fondazione Pro Canale onlus.

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41. Allegro maestoso

Ettore Causa

Premiato sia con il “Premio P.Schidlof” sia con il “Premio J.Barbirolli” per “il miglior bel suono” al prestigioso concorso internazionale di viola Lionel Tertis in Inghilterra nel 2000, il violista italiano Ettore Causa è noto per la sua eccezionale abilità artistica, per l’intelligenza appassionata e per la grande musicalità. Ha suonato da solista e in recital in importanti sale in tutto il mondo, fra cui Carnegie Hall, Zurich Tonhalle, Madrid National Auditorium, Salle Cortot, Tokyo Symphony Hall, Teatro Colon, ecc. e si è esibito in numerosi festival internazionali, come il Menuhin, Salisburgo, Tivoli, Prussia Cove, Festival di Savonlinna, Launadire e Norfolk.

Come camerista ha collaborato frequentemente con musicisti di fama internazionale quali i Quartetti Tokyo, Artis, Brentano, Cremona, e Elias, Pascal Rogé, Boris Berman, Peter Frankl, Thomas Ades, Natalie Clein, Ana Chumachenco, Ani Kavafian, Alberto e Antonio Lysy, Liviu Prunaru, Thomas Demenga, Ulf Wallin, William Bennett e altri.

Dopo aver studiato all’Accademia Internazionale di Musica Menuhin con Alberto Lysy e Johannes Eskar, e successivamente alla Manhattan School of Music con Michael Tree, ha insegnato per molti anni viola e musica da camera presso l’Accademia Internazionale di Musica Menuhin. Dal 2009 è docente di viola alla facoltà School of Music dell’Università di Yale.

Le sue registrazioni sono molto apprezzate e includono diversi CD Claves, tra cui la sua trascrizione di brani romantici, premiata con il prestigioso “5 Diapasons” dalla rivista francese.

Ettore Causa è stato uno degli ospiti d’onore del 43° Congresso Internazionale della Viola dove ha eseguito con enorme successo il proprio arrangiamento del concerto per violoncello di Schumann. La British Viola Society gli ha conferito l’adesione onoraria in riconoscimento del suo enorme contributo alla comunità viola.

Nell’anno accademico 2020-2021 sarà professore presso la Hochschule für Musik Hanns Eisler di Berlino in Germania.

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ViolaFest Virtuale nell’anno della pandemia

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ViolaFest Virtuale nell’anno della pandemia: i Capricci di Campagnoli 29-34

Bartolomeo Campagnoli (1751-1827)

Capricci per viola sola op.22 (1815)

quinta puntata: Capricci 29-34

premiere: venerdì 16 ottobre ore 19,15

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Giuseppe Russo Rossi, Gianfranco Borrelli, Ula Ulijona, Luca Sanzò, Luca Ranieri (Perugia), Jörg Winkler

29. Allegro assai

[segue cadenza di Giuseppe Russo Rossi]

RussoRossi

“La sua padronanza della viola è davvero eccezionale e il calore e l’espressività delle sue interpretazioni sono assolutamente accattivanti. È un musicista di classe, estremamente talentoso ed interessante” (Bruno Giuranna)

Giuseppe Russo Rossi, diplomato a 17 anni in violino e viola con lode e menzione al Conservatorio di Bari sotto la guida di C.Scarpati, perfezionato presso Accademia di Santa Cecilia a Roma, Hochschule der Künste a Berna, Accademia Stauffer a Cremona e Accademia Chigiana a Siena, premio Sinopoli dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per meriti artistici, ha studiato anche pianoforte e Lettere e Filosofia, ha tenuto lezioni per la Cattedra di Letteratura Latina dell’Università di Bari, collabora coi Ludosofici e per riviste di filosofia e settore artistico-divulgativo.

Dal 2010 fa parte dell’Orchestra del Teatro alla Scala.

Ha vinto i concorsi di Vittorio Veneto, Società Umanitaria di Milano, Castrocaro, Premio Gulli, Premio Geminiani, Palmi, Ibla Grand Prize-New York.

Ha suonato da solista per Rai Radio3 Suite, Radio Nazionale di Praga, Radio Nazionale Irlandese, Radio e Televisione Svizzera, presso il Centre for the Performing Arts di Pechino, Carnegie Hall di New York, Auditorium di Boston, Auditorium Santa Cecilia e Parco della Musica di Roma, Società dei Concerti e Società del Quartetto di Milano e in Svizzera, Francia, Giappone e Sudamerica. Ha collaborato in numerose tournèe col Quartetto di Cremona e Andrea Lucchesini. Ha eseguito la Sinfonia Concertante di Mozart con Marco Rizzi e poi con Salvatore Accardo e le orchestre ORT e di Padova e del Veneto, il concerto “Der Schwanendreher” di Hindemith con l’Orchestra Sinfonica di Roma e le sue Variazioni su Temi di Rossini con i Cameristi della Scala presso il Teatro alla Scala come solista e direttore. Nel 2021 eseguirà brani per viola sola alla Radio Svizzera di Ginevra in un concerto con letture di versi della poetessa Maria Russo Rossi.

Suona una viola Chappuy del 1774.

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30. Andante con moto

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Gianfranco Borrelli è nato a Napoli nel 1967 e ha iniziato gli studi nella sua città natale, diplomandosi sia in violino che in viola. Si è perfezionato con grandi didatti quali Tibor Varga, Norbert Brainin, Stefan Gheorghiou, Pavel Vernikov, Zinaida Gilels; un gran peso nella sua formazione violistica hanno avuto i consigli dei Maestri Hermann Voss e Alfonso Ghedin.

E’ stato il più giovane membro italiano dell’European Community Youth Orchestra dove ha avuto l’opportunità di suonare sotto la direzione di Abbado, Solti, Karajan. A 15 anni ha vinto una borsa di studio della Comunità Europea come miglior strumentista del Sud Italia; in seguito si è distinto spesso in concorsi nazionali.

Svolge un’ intensa attività concertistica come camerista, leader orchestrale e solista. Ha fatto parte di numerosi gruppi da camera quali il Quartetto Bernini, il Polimnia Ensemble, il Logos Ensemble, il Sestetto di Roma; la sua attività cameristica lo ha portato ad esibirsi nelle più importanti sale. Dal 2000 è la prima viola dell’orchestra Nuova Scarlatti di Napoli e in questa veste si è esibito, oltre che nelle stagioni regolari, in Russia, Cina, Libano, Israele; ha ricoperto il ruolo di prima viola a contratto, tra le altre, presso l’Orchestra Sinfonica Abruzzese e l’Orchestra Regionale della Calabria. Dal 2017 è prima viola dell’orchestra Roma Sinfonietta, dove ha avuto il privilegio di suonare sotto la direzione di Ennio Morricone.

Dal 1993, in quanto vincitore di concorso, è docente di ruolo di musica da camera per archi nei Conservatori italiani; attualmente insegna al Conservatorio “O. Respighi” di Latina, dove a partire dall’a.a. 2018/19 ricopre l’incarico di direttore.

Il suo repertorio violistico spazia dal classicismo ai contemporanei e comprende opere che ha suonato in prima esecuzione italiana come il concerto in Fa maggiore di Vanhal. Ha inciso per la Edipan e per la Tactus. È segretario dell’Associazione Italiana della Viola.

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31. Presto

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foto Andrea Mazzon

Nata a Vilnius, in Lituania, Ula Ulijona ha studiato presso la sua città e successivamente ha ottenuto i diplomi di solista presso la Musikhochschule “Hanns Eisler” di Berlino con Tabea Zimmermann e all’Accademia di Musica di Basilea con Hatto Bayerle.

Dal 1997 è prima viola solista della Kremerata Baltica, la prestigiosa orchestra da camera fondata e diretta da Gidon Kremer con la quale si è esibita in tutto il mondo.

Dal 2010 ricopre il ruolo di prima viola dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.

Ula Ulijona è stata premiata in numerosi concorsi internazionali, tra i quali il Concorso Internazionale “William Primrose” di Chicago. A Monaco di Baviera ha conseguito il Premio “Dietz-Rose fur die Woche” con la “Sonata per viola e pianoforte” op. 147 di Dmitri Sostakovic.

Si è esibita come solista con l’Orchestra da Camera Lituana, con i Solisti di Mosca, con la London Philharmonic Orchestra, la Winterthur Symphony Orchestra, l’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e la Boston Symphony Orchestra, in sale quali il Teatro alla Scala di Milano, la Carnegie Hall di New York, il Musikverein di Vienna, la Philharmonie di Berlino, il Concertgebouw di Amsterdam, la Boston Symphony Hall e la Suntory Concert Hall di Tokyo.

Per la musica da camera collabora tra gli altri con Juri Bashmet, David Geringas, Gidon Kremer, Renaud Capucon, Sol Gabetta, Tatjana Grindenko, Baiba Skride, Christiane Oelze, Heinz Holliger, Nikolaj Znaider, il Quartetto Keller, il Royal Quartett, il Petersen Quartett e lo Szymanovsky Quartett.

Ula Ulijona tiene regolarmente numerosi corsi di perfezionamento e masterclass di viola in Italia e all’estero.

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32. Larghetto

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Luca Sanzò, allievo di Bruno Giuranna, svolge attività concertistica, discografica e didattica. Ha effettuato concerti in tutto il mondo, ospite di importanti sale e prestigiosi festival di musica da camera, di musica contemporanea ed elettronica.

E’ molto attento alla produzione e alla diffusione della nuova musica, della quale è un apprezzato esecutore, molti compositori lo hanno eletto dedicatario ed interprete di riferimento dei propri lavori. Fa parte del PMCE, Parco della Musica Contemporanea Ensemble, gruppo residente nel parco della musica di Roma, specializzato nella musica del ‘900 e contemporanea.

E’ stato fondatore del Quartetto Michelangelo, inoltre è regolarmente invitato, insieme a musicisti di tutto il mondo, all’annuale Rome Chamber Music Festival.

Ha collaborato, in qualità di prima viola solista, con il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro Lirico di Cagliari e Concerto Italiano, gruppo con il quale ha approfondito, con i migliori strumentisti del settore, le sue conoscenze volte ad una esecuzione filologicamente consapevole della musica barocca, attraverso l’utilizzo di strumenti originali.

Ha pubblicato, per Ricordi, una revisione dei 41 Capricci di Campagnoli per viola sola ed è titolare della cattedra di viola presso il Conservatorio di S. Cecilia di Roma.

Ha inciso per Nuova Era, Bottega Discantica, BMG Ricordi, Opus 111, Tactus, Edi Pan, Stradivarius, Naïve, Chandos, Naxos e, per Brilliant Classics, l’integrale delle sonate per viola e pianoforte e per viola d’amore e pianoforte di Hindemith, e delle sonate di Brahms.

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33. Allegro

Luca Ranieri foto

Diplomato in violino, viola e canto con il massimo dei voti, Luca Ranieri si è esibito come solista in prestigiose sale quali l’Auditorium Nacional de Musica di Madrid, il Teatro dell’Eremitage di S.Pietroburgo, il Teatro Clementinum di Praga, l’Auditorium del Foro Italico di Roma, la Hamarikyu Asahi Hall di Tokyo.

Ha inciso per le etichette Tactus, BMG, Bongiovanni, Quadrivium, Dinamic. Per l’etichetta Camerata Tokyo ha inciso il concerto in mib magg per viola ed archi di A.Rolla, il concerto in re magg. di F.A.Hoffmeister, il doppio concerto per viola e organo di M.Haydn, 1° premio BEST LIST AMERICA 2006, il concerto in sol magg. di G.P.Telemann, il concerto in sol min. di Vivaldi e l’integrale delle Sei Suites di Bach BVW 1007-1012 per Viola così recensite: The sound of the polished and elegant viola played by the Italian master gived out a fresh light to the well-known masterpiece H.K.M; Ranieri plays with elegance and clean articulation B.Sanderson-All Music Review. Ha inciso un CD con gli Intermezzi di F.Casavola, premio IMAIE2006: interpretato con grande tecnica e finezza. Recentemente ha registrato per l’etichetta Brilliant Classics l’integrale delle Sonate per Viola sola di Paul Hindemith: Ranieri does a particularly good job here of emulating Hindemith’s own approach to this sonata allowing the music to stand forth in all its starkness Infodad.com; Ranieri évitant l’exercice purement instrumental interprète avec passion, science et virtuosité. A découvrir. E.Brentani, Clicmusique.com.

Già prima viola di importanti ensembles, ha collaborato con l’Orchestra Sinfonica della RAI di Roma e sempre come prima parte con l’Orchestra del Teatro S.Carlo di Napoli. È presidente e membro fondatore di UmbriAEnsemble umbriaensemble.it.

Titolare di una cattedra di violino presso il Conservatorio Statale di Musica di Perugia, tiene Masterclass di Viola, Violino e Musica da Camera in Italia, Europa, Asia e America.

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34. Andantino

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Jörg Winkler, diplomato in viola con massimi voti sotto la guida di Alfred Lipka alla Hochschule für Musik Hanns Eisler di Berlino, si è perfezionato come solista con Kim Kashkashian, Jürgen Kussmaul e Harvey Shapiro.

Membro del Schill-Quartett, ha collaborato con la Juilliard School a New York e la Duke University, North Carolina negli Stati Uniti ed è stato premiato con lo Schill-Quartett al Concorso Internazionale Mozart a Salisburgo. Dal 1996 al 2001 è stato docente di viola e musica da camera alla Hochschule für Musik und Theater di Rostock.

Nel 1995 è Prima Viola della Gustav Mahler Jugendorchester sotto la direzione di Benard Haitink e Claudio Abbado; dalla fondazione (1997) al 2007 è Prima Viola della Mahler Chamber Orchestra, con cui ha inciso per EMI, DG e Virgin, suonando parallelamente anche nei “Solisti della Mahler Chamber Orchestra”.

Nel 1998 è membro della Staatskapelle Berlin sotto la direzione di Daniel Barenboim. Dal 2003 al 2007 e nuovamente dal 2019 è membro del Luzern Festival Orchester sotto la direzione di Claudio Abbado e Riccardo Chailly. Dal 2006 è stato Prima Viola ospite con orchestre come la Camerata Salzburg, la Philharmonia Orchestra Londra sotto la direzione di Gustavo Dudamel ed Esa Pekka Sallonen e la National Orchestra della BBC Wales. Nel 2014/15 ha suonato anche come Prima Viola con i Münchner Philharmoniker, tra gli altri sotto la direzione di Valerij Gergiev.

Dal 2003 è Prima Viola dellʼOrchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Direttore Principale Zubin Mehta, con cui ha anche suonato come solista nella “Concertante” di Mozart. Dal 2009 insegna alla Scuola di Musica di Fiesole impartendo anche Masterclass per lʼOrchestra Giovanile Italiana, e alla Branimir Slokar Academy a Ljubljana in Slovenia. I suoi partner di musica da camera e in prestazioni solistiche sono musicisti come il Quartetto di Cremona, Gregory Ahss, Alexander Lonquich, Andrea Lucchesini e Konstantin Pfiz.

Suona una viola Giovanni Battista Ceruti, Cremona 1793.

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ViolaFest Virtuale nell’anno della pandemia

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Domani, sabato 17 ottobre, ore 19,15: i capricci 35-41

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ViolaFest Virtuale nell’anno della pandemia: i Capricci di Campagnoli 23-28

Bartolomeo Campagnoli (1751-1827)

Capricci per viola sola op.22 (1815)

quinta puntata: Capricci 23-28

premiere: giovedì 15 ottobre ore 19,15

Piero Massa, Bruno Boano, Benedetta Bucci, Antonello Farulli, Matteo Rocchi, Giovanni Pasini

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23. Andante sostenuto

Piero Massa

Piero Massa ha iniziato gli studi musicali a Napoli. Diplomato con il massimo dei voti e la lode in Viola e Musica da Camera, sotto la guida del M°Giovanni Leone, si è in seguito perfezionato con i Maestri Dino Asciolla, Peter Schidlof e Vladimir Mendelssohn.

Dal 1984 al 1990 ha seguito le lezioni del Quartetto Amadeus presso la Royal Academy of Music di Londra. Ha vinto la VII Rassegna Violisti “Città di Vittorio Veneto”.

Ha suonato con musicisti di fama internazionale quali: Martin Lovett, Mischa Maisky, Natalia Gutman, Pavel Vernikov, Ilia Grubert, Kostantin Bogino, Vladimir Mendelssohn, Juri Gandelsman. E’ stato membro della giuria internazionale al IV Concorso di Liuteria “Antonio Stradivari” di Cremona. Ha inciso per la rivista Amadeus la versione originale della II Serenata di Johannes Brahms.

Dal 1990 attivo nel campo della ricerca filologica e nella prassi esecutiva della Musica antica su strumenti originali. E’ fondatore e direttore del Centro di Musica Antica e Contemporanea.

Dal 2003 al 2006 ha collaborato come Prima Viola con l’Orchestra Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano ricoprendo, negli anni, il medesimo ruolo presso le Orchestre: A.Scarlatti di Napoli, Orchestra del Teatro G.Verdi di Trieste, Teatro S.Carlo di Napoli.

Già titolare dei Corsi presso la Scuola di Perfezionamento di Portogruaro, dei corsi di musica di Lanciano è da oltre un trentennio docente di Viola in Conservatorio. Ha svolto attività didattica anche in qualità di assistente dei Maestri V. Mendelssohn e J. Gandelsman.

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24. Adagio grandioso

foto Boano

Bruno Boano ha studiato viola e composizione al Conservatorio di Torino. Si è specializzato con Bruno Giuranna all’Accademia Stauffer di Cremona e perfezionato con Wolfram Christ, e con Yuri Bashmet presso l’Accademia Chigiana di Siena (Diploma d’onore 1995 e 1996, borsa di studio “Dino Asciolla” 1996). Nel 1995 si è classificato secondo al “Second International Viola Competition” al Conservatorio “P.I.Tchaikovsky” di Mosca, ricevendo il premio “Lionel Tertis Competition” quale migliore artista.

Svolge attività sia in formazioni cameristiche che come solista diretto da A.Anissimov,Y. Bashmet, B.Belkin, Y. David, A.Lombard. Numerose le esibizioni in stagioni nazionali (Accademia Chigiana di Siena, Amici della Musica di Firenze, Amici della Musica di Palermo, Associazione Musicale Etnea di Catania, Associazione Musicale L.Barbara di Pescara, Associazione A.Scarlatti di Napoli, Ente Autonomo “Teatro Massimo Bellini” di Catania, Estate Musicale Sorrentina, Fondazione Arena di Verona, FOSS, ORT, G.O.G. di Genova, Unione Musicale di Torino) e internazionali con plauso unanime di pubblico e di critica.

Ha partecipato al centre “Lionel Tertis” (Isle of Man), ed è regolarmente invitato alla “Settimana Musicale di Napoli” al “Festival Musicale Europeo”dell’Isola d’Elba e al “Festival Internazionale di Entrecasteaux” in Francia. Ha suonato con J.Bashmet, B.Belkin, M.Brunello, G.Carmignola, M.Dalberto, J.Demus, B.Giuranna, C.Ivaldi, A.Meunier, A.Pay, F.Petracchi, V.Tretiakov.

Insegna Viola e Musica da camera per varie associazioni in Italia e all’estero. Vanta collaborazioni nel ruolo di Prima Viola Solista con Orchestre Nazionali ed Internazionali tra cui Teatro S. Carlo di Napoli, Filarmonica Arturo Toscanini, Orchestra Regionale della Toscana, Orchestra Filarmonica della Scala. Prima Viola Solista dell’orchestra della Fondazione Teatro Bellini di Catania, promuove progetti di solidarietà finalizzati al sostegno di giovani talenti siciliani nonché di divulgazione musicale.

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25. Andantino

BenedettaBucci

All’età di 17 anni, Benedetta Bucci consegue il diploma di viola con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore e nel 2018 la laurea di specializzazione con 30 lode e menzione d’onore sotto la guida del Maestro Carmelo Giallombardo presso l’Istituto Rinaldo Franci di Siena. Si è perfezionata con il Maestro Bruno Giuranna presso l’Accdemia Walter Stauffer di Cremona, il Conservatorio di Lugano e l’Accademia Chigiana di Siena dove ha ricevuto, nell’estate del 2013, il prestigioso diploma d’onore.

Dal 2015 fa parte della “LGT Young Soloists” con cui ha suonato in Germania, Austria, Svizzera, Hong Kong, Singapore e Cina e con la quale, nel 2017, ha inciso come solista la Vocalise di Rachmaninoff all’interno del cd “Russian Soul” per la RCA Red Seal, Sony. Si esibisce frequentemente in recital con pianoforte e come viola solista. Nel 2015, con l’Orchestra di Greve in Chianti, ha eseguito il concerto in mi bemolle di A. Rolla in una serie di concerti in Austria tra cui al Solitar dell’Università Mozarteum di Salisburgo.

Nel 2015 fonda il Quartetto Adorno insieme ai violinisti Edoardo Zosi e Liú Pelliciari e al violoncellista Danilo Squitieri. Il Quartetto Adorno si è fatto conoscere a livello internazionale aggiudicandosi il Terzo Premio, il Premio del Pubblico e il Premio Speciale per la migliore esecuzione del brano contemporaneo al Concorso Internazionale “Premio Paolo Borciani”: nella storia trentennale del Concorso nessun quartetto italiano aveva ottenuto un riconoscimento così importante. Nel 2019 il Quartetto Adorno incide il suo primo Cd in collaborazione con il clarinettista Alessandro Carbonare per l’etichetta Decca Italia.

Benedetta è attualmente artista in residence sia come viola solista che con il Quartetto Adorno presso la “Queen Elisabeth Music Chapel” a Bruxelles sotto la guida del violista Miguel da Silva.

Suona la Viola Iginio Sderci del 1939, appartenuta al violista Piero Farulli del celebre Quartetto Italiano, gentilmente concessa dal violista Antonello Farulli.

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26. Adagio

AntonelloFarulli

Antonello Farulli, allievo di Piero Farulli, viola del leggendario Quartetto Italiano, e, più tardi di Mazumi Tanamura e Nobuko Imai, è uno dei più attivi violisti italiani sia in campo concertistico che didattico. Membro dell’Orchestra Giovanile della Unione Europea (EUYO), e prima viola dei Solisti Veneti, ha svolto un’importante attività concertistica che lo ha portato nelle sale più importanti del mondo.

Ha, inoltre, sviluppato con passione il suo ruolo di mentore di alcuni dei migliori giovani strumentisti oggi in attività e di alcuni ensembles tra cui spicca il nome del Cuarteto Casals e del Quartetto Adorno. Ha registrato per la Dynamic, la Stradivarius e la Tactus. La sua attività didattica lo ha portato in Europa, Svizzera, Stati Uniti e Cina.

Docente della Internationale Sommerakademie presso il Mozarteum di Salisburgo (invitato 15 volte) e della Scuola di Musica di Fiesole, è stato, a più riprese, tutor nella Mahler Jugend Orchester, e presso l’Accademia dell’Orchestra Mozart. Da qualche anno fa parte dello staff didattico del Royal College of Music a Londra. Dopo aver insegnato per un decennio quartetto d’archi presso la prestigiosa Escuela Superior de Musica Reina Sofia è, oggi, titolare della Cattedra di Viola presso il Conservatorio di Stato “G.B. Martini” di Bologna. È anche autore del testo “La viola del Pensiero” e direttore artistico del Festival Sesto Rocchi, il primo in Italia dedicato a musicisti professionali e non, di tutte le età.

Attualmente è Direttore dell’Accademia Europea del Quartetto in seno all’ECMA (European Chamber Music Academy), progetto della Scuola di Musica di Fiesole per perfezionare e promuovere i giovani gruppi di musica da camera.

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27. Allegro non troppo

Matteo Rocchi

All’età di 14 anni Matteo Rocchi entra in Conservatorio sotto la guida del M° Burton con la quale si diploma nel 2012 con il massimo dei voti vincendo anche la borsa di studio A. Giannuzzi come miglior diplomato.

Si perfeziona presso le più prestigiose accademie Italiane (Accademia di Santa Cecilia, Scuola di Musica di Fiesole, Accademia di Duino, Accademia W.Stauffer) sotto la guida di grandi insegnanti quali Trio di Parma, Trio di Trieste, B.Giuranna .

Risulta vincitore di primi premi assoluti in concorsi nazionali ed internazionali quali Premio Cerocchi, Premio Antonelli, Riviera Etrusca, Premio Crescendo sia come solista che in formazione da camera.

Ha ricoperto il ruolo di prima viola in importanti teatri quali Teatro Lirico di Cagliari, Teatro comunale di Bologna, Orchestra Leonore, Orchestra sinfonica calabrese. ​

Svolge una intensa attività di musicista da camera e solistica che lo porta a suonare per le più prestigiose società concertistiche italiane (Società del quartetto di Milano, IUC di Roma, Filarmonica Romana, Amici della Musica di Firenze ed altri) e all’estero in paesi come Giappone, Thailandia, Cina e Inghilterra. Molte le collaborazioni con grandi musicisti del calibro di S.Accardo, F.Petracchi, O.Semchuck, F.Colli, K.Jablonski, Avi Avital.

Dal 2015 è membro del Quartetto Guadagnini con il quale si esibisce in Italia e all’estero,registrando anche un cd per la rivista “Amadeus” nel 2017 con musiche di J.Brahms e A.Dvorak.

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28. Allegretto

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Giovanni Pasini si è diplomato presso il Conservatorio di Musica di Cagliari sotto la guida di Paolo Cossu. Si è in seguito perfezionato presso il Conservatorio Superiore di Lione con Jean Philippe Vasseur e Fabrice Lamarre, per poi terminare i suoi studi con un dottorato a Maastricht con Michael Kugel.

Già membro delle Orchestre Giovanili Italiana ed Europea, sono molti gli artisti con cui si è confrontato e che hanno influenzato il suo percorso di studi, tra cui Piero Farulli, Carlo Pozzi, Tabea Zimmermann, Gidon Kremer, Atar Arad, Fabrice Pierre.

Dal 2014 è prima viola della Qatar Philharmonic Orchestra, dove ha debuttato col Don Quixote di Strauss insieme a Mischa Maisky. Questo incarico è l’ultimo da lui vinto durante una carriera orchestrale ventennale, dopo essere stato prima viola alla Verdi di Milano, presso i teatri lirici di Cagliari e Trieste, alla Malaysian Philharmonic, alla Orquestra Sînfonica do Estado de São Paulo e alla West Australian Symphony Orchestra.

Ospite come prima viola di alcune tra le migliori compagini orchestrali quali la BBC Philharmonic (Manchester), BBC Wales (Cardiff), l’orchestra della RAI e l’Opera de Lyon, si è spesso esibito come solista in Italia, Brasile, Asia e Medio Oriente. Nel 2018 ha chiuso un lungo ciclo di studi sulla direzione d’orchestra iniziato in Australia nel 2010 e conclusosi con un Master nella classe del noto direttore d’orchestra George Pehlivanian presso la fondazione Katarina Gurska a Madrid.

Già professore di viola presso la University of Western Australia, insegna alla Qatar Music Academy ed è spesso ospite di masterclass internazionali presso, tra gli altri, i conservatori di Maastricht, Shanghai, Singapore e l’ ANAM di Melbourne. A Doha ricopre inoltre il ruolo di direttore della neonata orchestra giovanile del Qatar, del Qatar Concert Choir, e dirige progetti speciali della Qatar Philharmonic come ilDoha Baroque Ensemblee Cinemoon Ensemble, con una missione didattico-formativa sul territorio.

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ViolaFest Virtuale nell’anno della pandemia

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Domani, venerdì 16 ottobre, ore 19,15: i capricci 29-34

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ViolaFest Virtuale nell’anno della pandemia, lezione-concerto: il concerto di Schumann in la minore per viola e orchestra

Ettore Causa

Il concerto in la minore op.129 di Robert Schumann trascritto per viola

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Lezione-concerto

premiere: mercoledì 14 ottobre 2020, ore 19,15

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Ettore Causa
Ettore Causa

Premiato sia con il “Premio P.Schidlof” sia con il “Premio J.Barbirolli” per “il miglior bel suono” al prestigioso concorso internazionale di viola Lionel Tertis in Inghilterra nel 2000, il violista italiano Ettore Causa è noto per la sua eccezionale abilità artistica, per l’intelligenza appassionata e per la grande musicalità. Ha suonato da solista e in recital in importanti sale in tutto il mondo, fra cui Carnegie Hall, Zurich Tonhalle, Madrid National Auditorium, Salle Cortot, Tokyo Symphony Hall, Teatro Colon, ecc. e si è esibito in numerosi festival internazionali, come il Menuhin, Salisburgo, Tivoli, Prussia Cove, Festival di Savonlinna, Launadire e Norfolk.

Come camerista ha collaborato frequentemente con musicisti di fama internazionale quali i Quartetti Tokyo, Artis, Brentano, Cremona, e Elias, Pascal Rogé, Boris Berman, Peter Frankl, Thomas Ades, Natalie Clein, Ana Chumachenco, Ani Kavafian, Alberto e Antonio Lysy, Liviu Prunaru, Thomas Demenga, Ulf Wallin, William Bennett e altri.

Dopo aver studiato all’Accademia Internazionale di Musica Menuhin con Alberto Lysy e Johannes Eskar, e successivamente alla Manhattan School of Music con Michael Tree, ha insegnato per molti anni viola e musica da camera presso l’Accademia Internazionale di Musica Menuhin. Dal 2009 è docente di viola alla facoltà School of Music dell’Università di Yale.

Le sue registrazioni sono molto apprezzate e includono diversi CD Claves, tra cui la sua trascrizione di brani romantici, premiata con il prestigioso “5 Diapasons” dalla rivista francese.

Ettore Causa è stato uno degli ospiti d’onore del 43° Congresso Internazionale della Viola dove ha eseguito con enorme successo il proprio arrangiamento del concerto per violoncello di Schumann. La British Viola Society gli ha conferito l’adesione onoraria in riconoscimento del suo enorme contributo alla comunità viola.

Nell’anno accademico 2020-2021 sarà professore presso la Hochschule für Musik Hanns Eisler di Berlino in Germania.

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Robert Alexander Schumann (1810 – 1856)

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ViolaFest Virtuale nell’anno della pandemia

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Domani, giovedì 15 ottobre, ore 19,15: capricci 24-28

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ViolaFest Virtuale nell’anno della pandemia, lezione-concerto: Introduzione allo studio del concerto di Hoffmeister

Danusha Waskiewicz

Introduzione allo studio del concerto in re maggiore per viola e orchestra di Franz Anton Hoffmeister

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Lezione-concerto

premiere: martedì 13 ottobre 2020, ore 19,15

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Danusha Waskiewicz

Nata a Würzburg (Germania) nel 1973, Danusha Waskiewicz ha iniziato a studiare violino a 6 anni e viola a 10. Dal 1994 al 1999 ha studiato con la celebre violista Tabea Zimmermann.

Si è affermata a livello internazionale grazie alla vittoria dell’ARD Wettbewerb a Monaco di Baviera, ricevendo anche i premi speciali Brüder Busch Gesellschaft e Wilhelm Weichsler. La sua carriera in orchestra è iniziata nella Frankfurt Radio Symphony Orchestra e a 25 anni è diventata parte della Filarmonica di Berlino.

Nel 2004 ha iniziato la carriera solistica nell’Orchestra Mozart, fondata da Claudio Abbado. Sotto la direzione del Maestro ha inciso, insieme a Giuliano Carmignola, la Sinfonia Concertante di W. A. Mozart. In seguito, ha registrato i Concerti Brandeburghesi di J. S. Bach con l’etichetta Euro Arts.

Per molti anni ha fatto parte dell’Orchestra del Festival di Lucerna e si è esibita con orchestre di prestigio, fra le quali la Bayerisch Rundfunk Orkester.

Danusha vive in Italia, vicino a Milano, dove insegna viola. Viene spesso invitata a tenere masterclass e prende parte a concorsi internazionali nelle vesti di giurata in tutto il mondo.

Nell’ambito della musica da camera, si esibisce regolarmente con artisti del calibro di Isabelle Faust, con cui ha registrato diverse opere di Schubert e Schönberg per l’etichetta Harmonia Mundi.  La sua lunga e fortunata collaborazione col pianista Andrea Rebaudengo ha portato alla registrazione del disco “Songs for Viola and Piano” per l’etichetta Decca. Con la sua viola, Danusha è in grado di cantare, di raccontare storie.

Dal 2018 fa parte del celebre Quartetto Prometeo, il cui repertorio spazia dalla musica classica a quella contemporanea.

Offre al pubblico il suo entusiasmo per ogni declinazione della musica anche in veste di solista: con il “Viola Tango Rock Concert” di Benjamin Yusupov, Danusha unisce il canto e la viola, la danza e la viola elettrica, con l’accompagnamento di orchestre internazionali.

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Franz Anton Hoffmeister (1754 – 1812)

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ViolaFest Virtuale nell’anno della pandemia

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Domani, mercoledì 14 ottobre, ore 19,15: lezione concerto Schumann

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ViolaFest Virtuale nell’anno della pandemia, lezione-concerto: la viola nei quartetti di Beethoven

Simone Gramaglia

La viola nei quartetti di Beethoven

il passaggio da una concezione classica a un moderno modo di concepire il ruolo dello strumento

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Lezione-concerto

premiere lunedì 12 ottobre 2020, ore 19,15

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Simone Gramaglia
Simone Gramaglia

Strumentista versatile ed intellettualmente curioso, Simone Gramaglia coniuga la propria passione per la musica con quella per la filosofia e la letteratura, attraverso un’intensa attività di musicista (sia da camera che solista), di docente e di direttore artistico (Le Dimore del Quartetto, MusicwithMasters, Concorso Sergio Dragoni) che gli ha consentito di promuovere in maniera costante la cultura musicale, prodigandosi in particolar modo a sostengo dei giovani.

Membro fondatore del Quartetto di Cremona, nel corso della sua carriera si è esibito nelle più prestigiose sale da concerto del mondo e ha collaborato con influenti figure del panorama musicale internazionale.

Suona una viola Torazzi del 1680 (Kulturfonds Peter Eckes) ed è stato il primo violista italiano a suonare per un periodo prolungato la viola “Paganini” di Stradivari (Nippon Music Foundation).

Scrive la rubrica “L’Angolo del Quartetto” su Archi Magazine.

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Ludwig van Beethoven (1770-1827)

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ViolaFest Virtuale nell’anno della pandemia

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Domani, martedì 13 ottobre, ore 19,15: lezione concerto Hoffmeister

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