Intenso e ricchissimo di stelle del mondo violistico e di iniziative il 45° Congresso Internazionale della Viola a Rotterdam dal 20 al 24 novembre scorsi.
Che qualità, varietà e quantità di eventi!
Il Congresso ha acceso i riflettori su un presente violistico multiforme e di grande rilievo attraverso workshop, master class, recital, conferenze, lezioni concerto, concerti con orchestra, spettacoli teatrali e film a tema violistico, musical, e perfino con la costruzione in tempo reale di una viola!
Impossibile seguire tutte le proposte, programmate dalle 8,00 del mattino fino a notte fonda, con gli ultimi eventi in inizio alle 22,30.
Gli ospiti principali Atar Arad, Kim Kashkashian, Nobuko Imai, Lawrence Power e il giovane Timothy Ridout si sono esibiti in esecuzioni mozzafiato e master class memorabili, e con gli altri ottimi violisti in programma, molti dei quali docenti in conservatori di vari paesi, hanno proposto approfondimenti di aspetti tecnici specifici, e una gran quantità di repertorio nuovo. Giovani violisti hanno avuto la possibilità di sentire dal vivo e da vicino esecuzioni magistrali, suggerimenti, riflessioni e ricordi dai grandi della viola.
Negli spazi espositivi, oltre alle belle viole di liuteria, molto interessanti le pubblicazioni di Partitura Verlag, con le parti separate inclusive delle altre voci (queste ultime scritte più piccole), e l’ottima pece australiana Leatherwood Bespoke Rosin.
Vastissimo il repertorio presentato al 45° IVC, con un marcato accento sulla produzione contemporanea.
Fra i brani nuovi, splendidi Viola Pomposa di Leo Samana (prima assoluta) e Introduction and Andante opus 5 di Benjamin Dale, eseguiti magistralmente sul palcoscenico del Hofpleintheater all’apertura del Congresso dagli ensemble di violisti della Rotterdam Philharmonic Orchestra e della Radio Philharmonic Orchestra. Grande successo anche per gli Epitaphs for String Quintet di Brett Dean (2010) eseguiti dall’ottimo DoelenKwartet (Frank de Groot, Maartje Kraan, Karin Dolman, Hans Woudenberg) con le violiste Lisa Eggen e Jutta Puchhammer, nella Jurriaanse Zaal del De Doelen.
Avvincenti le composizioni per una, due e tre viole dei compositori polacchi Paciorkiewicz (1916-1998), Hans (1971-), Zamuszko (1973-), Kopczyński (1953-), Grzeszczak (1965-), le ultime in prima esecuzione assoluta, nelle brillanti interpretazioni di Dorota Stanislawska, Jolanta Kukuła-Kopczyńska, Róża Wilczak-Płaziuk e Błażej Maliszewski; e quella di Czarnecki (1949-) per viola e pianoforte, eseguita con grande espressività da Lech Bałaban alla viola e Krzysztof Sowiński al pianoforte.
Notevole il concerto del Duo Luca Sanzò-Camilla Insom, che l’ultimo giorno del congresso, alla chiesa riformata Vrijgemaakt, ha reso magnificamente brani per due viole di Garth Knox, Gérard Pesson e George Benjamin. A seguire, la bella esecuzione dei capricci di Paganini n.13 e 20, con l’accompagnamento di seconda viola scritto da Elias Goldstein che li ha interpretati con Alicia Valoti. Il duo ha eseguito anche il Duetto no.3 di Emanuele Barbella, violinista e compositore settecentesco napoletano, senz’altro degno di nota.
Il concerto serale di Kim Kashkashian e Robyn Schulkowsky, duo viola e percussioni, è stato straordinario per la bellezza dei brani, per l’altissimo livello artistico e per le sonorità inusuali che le due soliste hanno creato nel repertorio proposto di Mansurian, Kurtág, Bouchard, Komitas e Berio, ricevendo ovazioni entusiastiche dal pubblico che gremiva la Jurriaanse Zaal del De Doelen.
I violisti compositori rappresentano un mondo a sé: i loro brani tendono a mettere in risalto tecniche e sonorità specifiche della viola. Il pubblico, composto prevalentemente da violisti ha molto apprezzato la Sonata for Viola and Piano Left Hand di Yuval Gotlibovich con Noriko Yabe al pianoforte e i numerosi brani di Atar Arad, in primis il Concerto per viola e archi “Ceci n’est pas un Bach”, un omaggio scherzoso alla musica di Johann Sebastian Bach, eseguito in prima assoluta da Arad con l’orchestra Utrecht Conservatory Strings, diretta da Mikhail Zemtsov. Di Arad abbiamo sentito anche il virtuosistico Caprice no. 9, “Benjamin” per viola sola e due bei duetti per due viole eseguiti brillantemente dallo stesso Arad con Gillian Ansell.
Il concorso di composizione per quartetto di viola promosso dal congresso, ha premiato Aart Strootman per la categoria professionale, e John Whittaker per la categoria amatoriale. La giuria era composta da Leo Samama, Mikhail Zemtsov and Jeppe Moulijn. I brani vincitori sono stati magnificamente eseguiti in prima assoluta dallo Zemtsov Viola Quartet (Mikhail Zemtsov, Dana Zemtsov, Julia Dinerstein and Daniil Zemtsov).
Fra le prime assolute di grande rilievo, alcune erano di repertorio riscoperto.
Mercoledi 21 novembre al Hofplein Theater, abbiamo ascoltato una lezione concerto sulla utilizzazione della scordatura nella scrittura violistica di Mozart, con l’esecuzione in prima assoluta del movimento KV Anh. 104 (320e) per violino, viola, violoncello e orchestra completato da Alessandro Solbiati da un frammento autografo di Mozart, e della Sinfonia Concertante KV364. Alla presentazione di Daniela Macchione su storia, motivi e complessità della scordatura sono seguite le splendide interpretazioni prima del bel movimento completato da Solbiati (presente in sala), purtroppo un po’ sacrificato dalla acustica del teatro, poi della sinfonia concertante KV 364. Bravissimi Daniele Orlando al violino, Gianluca Saggini alla viola, Giulio Ferretti al violoncello, e I Solisti Aquilani. L’evento aveva il patrocinio della Associazione Italiana della Viola.
Giovedì 22 novembre alla chiesa riformata Vrijgemaakt, sono stati presentati vita e composizioni del compositore tedesco Christoph Graupner (1683-1760), riscoperto negli anni ’70 del novecento. Anche in questa presentazione si è parlato di scordatura, stavolta riferita alla viola d’amore. Abbiamo poi ascoltato il concerto per viola d’amore, viola e orchestra d’archi in la maggiore GWV339 nell’ottima l’esecuzione dei solisti Donald Maurice e Marcin Murawski e del Graupner Ensemble. Nel pomeriggio c’è stata la proiezione di un film dedicato alle composizioni per viola d’amore di Christoph Graupner su progetto di Maurice e Murawski.
Da segnalare anche una lezione concerto tenuta da Stefano Carlini, che ha presentato ed eseguito la sonata in mi minore a attribuita a Tullio Serafin, a cui purtroppo non ho potuto essere presente.
Un aspetto importante dei congressi è l’opportunità di incontri e scambi di vedute anche al difuori dagli eventi in programma.
A Rotterdam ho incontrato Stefano Sancassan, un giovane violista italiano che avevo conosciuto a Livorno al primo ViolaFest Nazionale proposto dalla Associazione Italiana della Viola nel 2014 a un anno dalla fondazione. Stefano ha compiuto gli studi di viola a La Spezia sotto al guida del Maestro Fabrizio Merlini, e ha recentemente conseguito un master in viola presso il Conservatorio di Rotterdam. Si è detto contento del percorso fatto e della vita a Rotterdam, città bellissima e di cultura moderna: ha avuto un’ottima esperienza di studio al Codarts, da cui ha ricavato un senso enorme di libertà nel suonare. È stato veramente felice di partecipare al Congresso insieme a violisti da ogni parte del mondo, e con tante vere e proprie “leggende” della viola tutte assieme.
Ho poi avvicinato la insegnante che lo ha seguito qui a Rotterdam: Julia Dinerstein[1], e con grande soddisfazione ho raccolto i suoi commenti più che positivi su questo ex-allievo, e in generale sugli studenti italiani con cui ha avuto l’occasione di lavorare: “sono musicali, non c’è bisogno di spiegar loro come funziona una frase o una linea musicale… sono motivati e pronti a recepire le informazioni ricevute”.
C’erano molti violisti italiani al congresso: Carmine Caniani, Mattia Cuccillato, Luana De Rubeis e Margherita Di Giovanni dell’Ensemble I Solisti Aquilani, Carolina León Páez, giovane professionista, Vittorio Bafaro, Elena Corapi, Giampaolo Lavorata, Antonio Mandarino e Benedetta Santelli, studenti di corsi pre-accademici, Luigi Ripoli studente accademico, Andrea Caputo e Stefano Sancassan, studenti post laurea, Anna Stella Cirigliano e Camilla Insom, docenti di viola presso Licei Musicali, Stefano Carlini, Gianluca Saggini, Luca Sanzò, Alicia Valoti, Dorotea Vismara, docenti presso Conservatori di Musica. Alcuni presenti come solisti, altri impegnati prevalentemente ad ascoltare e assorbire i moltissimi stimoli di riflessione e gli splendidi concerti; la sottoscritta a discutere di come dar forza alle sorti e al futuro della viola con i colleghi della International Viola Society.
Il rientro a Cosenza, Firenze, Genova, Lecce, Milano, Mount Pleasant, Roma e Viterbo dopo un congresso così segnato da collaborazione, solidarietà musicale, creatività e gioia, ci ha trovati ricchi di energia e di rinnovata passione per il nostro strumento.
Un sentitissimo plauso agli organizzatori Kristofer Skaug e Karin Dolman!
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Il prossimo congresso sarà in Polonia, a Poznań dal 24 al 28 settembre 2019.
[1] Il maestro Julia Dinerstein combina l’insegnamento preaccademico con quello di formazione professionale e perfezionamento: insegna agli studenti accademici e post laurea presso il Conservatorio di Rotterdam, il Conservatorio ARTEZ in Arnhem e Zwolle, e il Conservatorio di Maastricht, e ai ragazzi piu giovani presso il Hellendaal Musica Institut (Rottedam) e l’Accademia per il talento musicale (Utrecht). In Italia, d’estate, a Verona dove tiene una master class in Agosto presso https://www.sinfonicamente.org
foto Ben Bonouvrier, Jan Hordijk, Ann Bockes Frederking, Dwight Pounds, Annebeth Rosenboom, Dorotea Vismara.
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Dorotea Vismara